Tra fiumi, cascate, riserve naturali, laghi e panchine giganti ecco le 10 gite fuori porta a Modena e provincia da mettere assolutamente in agenda!
Finalmente ci siamo… l’estate sta per iniziare e la voglia di uscire per ricominciare a godersi quanto di bello ci offre la vita è tanta, non è vero? Ne avevamo proprio bisogno, lo so!
E allora inauguriamo questa nuova stagione con qualche idea per piacevoli gite fuori porta a contatto con le bellezze naturali del territorio modenese!
Pronti a partire?
Prima d’iniziare lascia che ti faccia una doverosa premessa.
I dieci luoghi di cui ti sto per parlare sono posti davvero distintitivi della provincia di Modena per la loro bellezza naturalistica.
Sono luoghi in cui programmare una visita e mete perfette per bellissime gite fuori porta alla scoperta della provincia di Modena.
Confesso, però, che anche io, nonostante vivo nel territorio, non li ho visitati ancora tutti (quelli di cui non trovi la foto 😉 ).
Alcuni sono distanti dalla città e bisogna prevedere almeno una giornata intera.
Ma te ne voglio parlare lo stesso, almeno per 3 motivi… perché mi sono documentata, perché sono esperienze bellissime se hai voglia di immergerti per qualche ora nella natura più incontaminata e perché sono in cima alla lista nella mia agenda delle cose da fare al più presto!
Gite fuori porta a Modena: alla scoperta di luoghi unici del territorio modenese
1) Una giornata al fiume al Parco Fluviale di Marano sul Panaro
Situato a circa 30 minuti da Modena, Marano sul Panaro è un piccolo comune che fa parte dell’Unione delle Terre dei Castelli, situato sulle prime colline della provincia di Modena e affacciato sulle sponde del fiume Panaro.
Qui si trova il Parco Fluviale che si sviluppa sulla via Fondovalle.
Per raggiungerlo si percorre la Strada Vignolese e una volta superata Vignola, si continua seguendo le indicazioni: l’ingresso al parco si trova poco più avanti del centro sulla sinistra.
“Marano beach”, come lo chiamiamo comunemente noi local, è frequentatissima in estate.
Difficile trovare qualcuno di Modena che non abbia mai trascorso una domenica da queste parti all’insegna di sole e relax (e magari anche di una buona grigliata!).
Sì, perché all’interno del parco esiste una vasta area attrezzata con tavoli, panche di legno e griglie, a cui è possibile accedere previa richiesta al gestore.
Oltre a quest’area attrezzata ci sono altri servizi tra cui un chiosco bar, un parco giochi per bambini e un palco per eventi e concerti.
Al Parco Fluviale di Marano ci si può rilassare sdraiati al sole o all’ombra di uno dei grandi alberi, si possono fare lunghe passeggiate sui sentieri, esplorarne i dintorni in bicicletta oppure rinfrescarsi nelle acque del fiume!
>>> Scopri tutto sul parco Fluviale di Marano sul Panaro nel mio articolo dedicato
2) Le Cascate del Bucamante
A circa 30 minuti di strada da Modena, nelle vicinanze di Serramazzoni, in località Granarolo, c’è un luogo magico: le bellissime Cascate del Bucamante.
Devono il loro nome ad una delle leggende più note e conosciute dell’Appennino Modenese (e forse quella più romantica).
La storia narra dell’amore proibito di Odina, una nobildonna, e Titiro, un semplice pastore.
Di fronte all’impossibilità di vivere liberamente il loro amore, i due decidono di gettarsi abbracciati dalle cascate e amarsi così per l’eternità.
Il nome Bucamante deriva quindi dall’unione delle due parole “buca” e “amante” (ovvero, la buca degli amanti).
Per visitare le cascate si possono percorrere due sentieri che alla fine si congiungono: Odina, quello basso che costeggia il fiume, e Titiro, quello alto che lo guarda dall’alto.
Entrambi sono alla portata di tutti, inclusi i bambini che si muovono in autonomia.
Unica accortezza: indossare un buon paio di scarpe da ginnastica con suole che facciano presa sul terreno.
Se sceglierai di percorrete quello più basso potrai goderti la passeggiata lungo il torrente e durante la bella stagione rinfrescarti nelle sue acque limpide e fresche.
Tante sono le aree di sosta o aperture dove è possibile fermarsi e godere della vista di simpatiche cascatelle che si susseguono.
Lo scorcio più bello è quello della cascata che incontrerete alla fine del vostro percorso: maestosa e bellissima da togliere il fiato!
Le cascate del Bucamante sono meravigliose da visitare in tutti i periodi dell’anno: in estate è probabile che l’acqua non abbondi ma la vegetazione sarà rigogliosa, in autunno e in primavera, grazie alle piogge, l’acqua sarà più cospicua ma la vegetazione e il clima saranno molto diversi.
Adoro questo luogo, ha un fascino incredibile!
>>> Scopri la meraviglia delle Cascate del Bucamante leggendo il mio articolo
3) I Sassi di Rocca Malatina
Situato sull’Appennino Modenese, il parco regionale dei Sassi di Rocca Malatina si estende per circa 2.300 ettari di territorio compresi tra i comuni di Marano sul Panaro, Guiglia e Zocca.
È un luogo meraviglioso che sicuramente richiede un po’ di tempo e dedizione per visitarlo e conoscerlo al meglio.
Nel cuore di quest’area, inconfondibili e fieri, spiccano i tre “sassi”: le 3 punte di roccia arenaria che si pensa possano anche essere servite nel VII secolo ai Bizantini per difendere dai Longobardi la zona di Pieve di Trebbio.
Dal punto di vista della biodiversità, il parco offre un habitat estremamente interessante perché in uno spazio contenuto si concentrano uno flora e una fauna fortemente variegate.
Qui, tra boschi di castagni sulle prime montagne, calanchi argillosi che si susseguono a dolci colline, dove sono i pascoli, i frutteti e i vigneti, nidifica non solo il falco pellegrino ma oltre 80 specie di uccelli diversi e vivono 40 specie di mammiferi tra cui lupi, caprioli, daini, tassi, volpi, faine e istrici.
Il parco regionale dei Sassi di Rocca Malatina è un ecosistema perfetto, un territorio riconosciuto unico e tutelato anche dall’Unione Europea, in cui si trovano oltre 100 chilometri di sentieri, da fare a piedi, a cavallo o in mountain bike, e 12 itinerari (che arrivano a 18 con le varianti).
Ma non è finita qui: tra pievi, borghi, resti di antiche fortificazioni medioevali e musei che celebrano specialità del territorio, come quello dedicato al Borlengo e quello del Castagno, la vostra esperienza al parco regionale dei Sassi di Roccamalatina non sarà solo naturalistica ma avrà anche una valenza di natura storico – culturale.
>>> Per approfondire: www.parchiemiliacentrale.it
4) La Riserva Naturale delle Salse di Nirano
La riserva naturale delle Salse di Nirano, la prima a essere istituita in Emilia Romagna, si trova na Fiorano, in una zona collinare di calanchi.
“Le Salse” sono un fenomeno geologico dalla rilevanza internazionale.
L’origine del nome si deve all’alto contenuto di sale che si trova nelle acque fangose.
Originate da depositi d’idrocarburi prevalentemente gassosi, come il metano, sono emissioni di fango argilloso, salato e freddo, che portato in superficie si sedimenta lungo l’apertura formando così tipiche formazioni a cono, che assomigliano a vulcani in miniatura alti anche alcuni metri.
L’accesso all’area è gratuito e libero sui sentieri indicati, dotati di cartellonistica informativa.
È possibile, però, prenotare una guida avere per più informazioni su questa attività terrestre molto singolare.
>>> Per approfondire: www.fioranoturismo.it
5) Le Cascate del Doccione
Le splendide Cascate del Doccione sono le più alte del territorio modenese.
Situate ad un’altitudine di 1.190 metri lungo il Rio Fellicarolo sono alte 120 metri, di cui 24 di salto verticale.
Dicono che sono bellissime da visitare in tutte le stagioni.
In inverno, l’acqua che ghiaccia crea bellissimi giochi di riflessi e sculture dalle forme più strane mentre in estate la vegetazione è rigogliosa e le acque fresche che scorrono veloci rigenerano e rilassano.
L’esperienza è davvero bella e facilmente accessibile a tutti poiché le cascate si raggiungono facilmente, percorrendo un sentiero molto comodo (adatto anche alle carrozzine), con una breve camminata, che ha inizio lungo la strada che porta a località I Taburri. Da vedere!
6) Il Lago della Ninfa
Situato a 1.500 metri di altitudine, sulle pendici del monte Cimone, il Lago della Ninfa è lo specchio d’acqua più romantico dell’Appennino Modenese.
Colpisce per le sue tranquille acque verdi in cui si riflette l’immagine dei boschi di conifere e di faggi che lo circondano.
Il Lago della Ninfa è punto di arrivo di una delle stazioni sciistiche del Cimone e puoi raggiungerlo agevolmente in auto da Sestola.
L’ho frequentato spesso da ragazzina.
Mi ricordo che rimanevo ore sdraiata sul prato a chiacchierare con amici e a rilassarmi un po’.
Ancora oggi mi piace farci un giretto, sia in estate sia in inverno, quando diventa una magica cartolina innevata e godermi qualche ora immersa nella natura, per poi andare a mangiare qualche specialità nel rifugio che si trova proprio sulle sponde del lago.
7) Il Lago Scaffaiolo
Lo splendido Lago Scaffaiolo si raggiunge partendo da Capanno Tassoni, un rifugio situato a circa 1.300 m di quota e che si trova nei dintorni di Ospitale (Fanano).
Da qui, o in auto, su una strada che diventa sterrata, o a piedi in circa un’oretta, tramite il sentiero CAI n. 413, che attraversa nel primo tratto bellissimi boschi, si arriva alla Croce Arcana, una croce in ferro battuto che segna il confine tra la Toscana e l’Emilia-Romagna.
Il panorama che si può ammirare da qui (a 1.670 m) è incredibile: fermatevi ad ammirare le cime dell’Abetone, quelle di Libro Aperto e il Cimone.
Dal passo, proseguendo per forza camminando, s’imbocca il sentiero panoramico che costeggia il crinale e si arriva dopo circa un’ora e mezzo di camminata facile, al bellissimo Lago Scaffaiolo situato a 1.780 metri ai piedi del Monte Cupolino.
Alimentato principalmente dalle acque piovane e da nevai e probabilmente anche da una falda sotterranea, è un lago molto suggestivo, citato addirittura dal Boccaccio.
Una volta qui, godetevi questa piacevole sosta sedendovi lungo le sue sponde o entrando al rifugio Duca degli Abruzzi, il primo rifugio della storia dell’Appennino, inaugurato addirittura nel 1878!
8) Il Lago Pratignano
Il Lago Pratignano è situato a circa 2 ore di camminata su sentiero sterrato da Ospitale, nel comune di Fanano, e collocato all’interno dello stupendo altopiano ricoperto di praterie che domina le valli di Ospitale e del Dardagna.
È una preziosa miniera di biodiversità e esempio unico di torbiera in tutta l’Italia settentrionale, alimentato dall’acqua piovana e dalle nevi e circondato da una vasta prateria.
Le sue acque paludose profonde al massimo 4-5 metri costituiscono un habitat ideale per la rarissima pianta carnivora Drosera Rotundifolia.
In autunno, poi, questo luogo viene scelto da numerose specie di uccelli che si fermano a riposare durante la migrazione.
Domina il lago, dal suo lato orientale, il “Becco dell’Aquila”, un grande sperone di roccia dal quale si può ammirare tutta la valle del Dardagna ma salirci in cima, non è per tutti ed è sconsigliato a chi non ama le altezze.
Nel suo versante bolognese, invece, si trova una piccola insenatura chiamata “Grotta delle fate” perché qui, secondo una leggenda, vivrebbero tre fate cattive che, durante le giornate di nebbia, attirerebbero i viaggiatori per farli annegare.
9) Il Lago Santo e il Lago Baccio
Posto a un’altezza di 1.501 metri, il Lago Santo Modenese sulle cui acque si specchia il Monte Giovo, è il più grande lago dell’Appennino modenese ed è considerato uno dei più belli.
Le sue acque di origine glaciale sono alimentate da tre fiumi immissari.
Bella la fitta vegetazione di faggi, abeti e larici che lo circondano.
Questo lago è facilmente raggiungibile in auto, quindi in estate è molto frequentato.
Per goderti appieno l’esperienza, percorri il cammino che costeggia le sue sponde, fermandoti a degustare qualcosa di tipico in uno dei tre rifugi alpini: Giovo, Vittoria e Marchetti.
Non lontano, ad appena un chilometro di cammino, si trova il Lago Baccio a 1.554 m, un’altra perla di rara bellezza. Dalla caratteristica forma ovale, è circondato da una suggestiva foresta di faggi.
Qui l’atmosfera è più selvaggia e incontaminata!
>>> Per approfondire: www.lagosanto.net
10) La Big Bench (Panchina Gigante) di Prignano sulla Secchia
Le Panchine Giganti (Big Benches) sono delle panchine di grandi dimensioni sparse un po’ tutta l’Italia settentrionale e progettate dall’artista statunitense Chris Bangle.
Sono installazioni particolari, delle panchine in grande scala, che, posizionate in punti strategici e panoramici danno la possibilità di ammirare scenari meravigliosi.
Quella di Modena si trova a Prignano sulla Secchia ed è stata inaugurata l’8 agosto del 2020.
È stata posizionata sul monte Pedrazzo, a quota 870 metri, e offre ai visitatori un panorama meraviglioso sull’Appennino tosco-emiliano.
Per raggiungerla puoi imboccare in auto dal centro del paese via del Monte e parcheggiare nel primo slargo asfaltato che ti trovi di fronte subito subito dopo la prima salita. In realtà via del Monte prosegue ancora tutta a destra ed è asfaltata ma la carreggiata diventa molto stretta e solitamente viene utilizzata solo dai residenti per raggiungere le proprie case.
Purtroppo andando su non troverai più parcheggi comodi ma solo delle aree di manovra private.
Ovviamente così la strada da percorre a piedi si allunga ma è decisamente più sicuro e ragionevole soprattutto se ci sono tanti visitatori.
Man mano che sali troverai le diverse indicazioni per raggiungere la Grande Panchina.
Il percorso è facile e per tutti (anche per i bambini, meglio però se camminano!) e dallo slargo asfaltato ci si mette circa 30 minuti.
Tutti i luoghi di cui ti ho parlato sono raggiungibili in giornata da Modena, anche se alcuni prevedono di essere molto mattinieri.
Se quello il tuo desiderio è immergerti nelle bellezze naturali del territorio modenese, queste sono di certo 10 mete da non perdere.
Spero di averti dato delle idee interessanti, che ti facciano programmare giornate meravigliose, all’insegna di bellezza e relax.
Per quanto mi riguarda, non mancherò di tenere aggiornata la mia agenda visitando i posti che mi mancano e implementando le foto in quest’articolo 😉
Promesso.
Stefania
5 Comments
Fatti tutti; molto belli! Lista azzeccata da parte della Autrice. Non mi entusiasma il Parco di Marano; aggiungerei il Parco di Festa’, Naturalistico e Faunistico, con alcune belle passeggiate, e passare dal buon ristorante, con specialità dell’Appennino.
Grazie Davide del suggerimento! Il Parco di Festà non lo conosco e mi sembra un ottimo spunto per andare a vedere di cosa si tratta 🙂
Sono delle mete meravigliose.
Non c’è un app in cui si può scaricare tutto?
Potrebbe essere un’idea ma non c’è! 🙂 Trovi le info qui sul blog o sulla mia guida Modena Like Me.