Il Duomo di Modena è uno di quegli spettacoli dell’architettura che rimane nel cuore.
Non c’è nulla da fare: anche se sei un modenese e ci passi davanti un milione di volte nella tua vita, ogni volta è come se fosse la prima e l’effetto Wow è garantito.
Il Duomo di Modena, infatti, oltre ad essere un esempio unico e inestimabile di arte romanica nel mondo, è un monumento che ancora oggi sorprende per la sua bellezza e soprattutto originalità.
Che cosa colpisce del Duomo di Modena?
Di recente mi è capitato di approfondirne storia e caratteristiche in un articolo che ho scritto per Il Turista, una nota testata online dedicata al turismo, che mi ha accolta nella sua redazione ovviamente per parlare di… Modena! 🙂
Ne sono molto felice e onorata: l’idea di raccontare Modena anche in altri luoghi e avere la possibilità di essere letta da più persone mi entusiasma. In più ho l’occasione di approfondire temi, come ad esempio questo, legato all’architettura che probabilmente avrei trattato più a margine. E invece… più s’impara a conoscere il Duomo di Modena e più ci se ne innamora!
In questo post, non è mia intenzione approfondire i dettagli di quest’opera così unica, come ho invece fatto nell’articolo che vi ho indicato poco più sopra e che vi invito a leggere, ma vorrei darvi 3 spunti interessanti su cui riflettere.
Sai che ho organizzato un tour della città in cui il Duomo di Modena è protagonista?
Da sempre patrimonio di tutti
Prima di tutto dovete sapere (se non ne siete già a conoscenza) che il Duomo di Modena dal 1997 è entrato a far parte della lista dei monumenti riconosciuti Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’UNESCO, insieme alla "nostra" amata Ghirlandina e alla bellissima Piazza Grande.
Quindi non è un bene prezioso solo per la città di Modena, l'Emilia Romagna e l'Italia ma per l'intero mondo!
Ed è sempre stato così, fin dalle sue origini: il Duomo di Modena nasce come patrimonio della collettività.
Come ben lo ha definito il grande Dario Fo in uno spettacolo indescrivibile, che andrebbe guardato, (l'ho ritrovato a questo link - se vi va di farlo), il Duomo di Modena è il "tempio degli uomini liberi".
Quest'opera, infatti, è stata fortemente voluta e fatta realizzare dai modenesi per affermare i valori della propria comunità, tanto che furono proprio loro a sceglierne gli artefici: Lanfranco, l'architetto, e Wiligelmo, lo scultore. I lavori per la sua costruzione iniziarono così il 9 giugno del 1099.
Per la prima volta nella storia dell’arte medioevale i nomi dei due grandi artisti stati associati associati alla propria opera; li troviamo incisi su due lapidi: quella dedicata a Wiligelmo sul Portale Maggiore e quella in onore di Lanfranco nell'abside centrale. Non era mai successo prima, come non era mai accaduto che non fossero riportati da nessuna parte i nomi dei committenti. Questo a testimoniare il grande volere "popolare" alla base di quest'architettura.
Il Duomo di Modena è la "casa di San Geminiano"
Uno dei motivi principali della sua realizzazione è stata la volontà di "dare una casa" alle spoglie del santo, vescovo e patrono della città, San Geminiano, morto nel 397.
Su di lui non si hanno molte documentazioni, sappiamo che visse nel IV sec. d.C. e che è protagonista di diverse leggende, prima fra tutte la sua nomina a vescovo. Si narra, infatti, che morto il predecessore, furono i cittadini modenesi a insistere per averlo come vescovo, nonostante lui non si sentisse abbastanza degno di ricoprire quel ruolo. Probabilmente però la leggenda più famosa legata alla figura del santo è quella che narra di invasioni barbariche e del modo in cui riuscì a salvare la città di Modena facendo scendere la nebbia e nascondendola così ad Attila e al suo esercito.
La cripta del Duomo di Modena custodisce da centinaia di anni le sue spoglie che vengono mostrate ai fedeli ogni 31 gennaio.
Il Duomo di Modena è un "libro di pietra"
Chi l'ha definito così è riuscito a trovare proprio la descrizione più giusta.
Quello che colpisce osservando i dettagli scultorei del suo esterno sono le centinaia di rappresentazioni incise sul marmo. C'è un'intera storia raccontata nei tanti bassorilievi, nei capitelli delle colonne, negli inserti e nelle lapidi; una storia che la comunità modenese ha voluto tramandare per raccontare se stessa e il suo impegno.
Guardando la facciata, ad esempio, noterete sicuramente le quattro grandi lastre dei rilievi della Genesi opera di Wiligelmo. Una vera e propria “bibbia di pietra” in cui vengono riportate, come in una grande rappresentazione teatrale, le storie di Adamo ed Eva, di Caino e Abele e dell’arca di Noè.
Anche i particolari degli stipiti e degli architravi delle porte narrano numerose vicende. Le sculture del Portale Maggiore colpiscono per i personaggi che le abitano: leoni, draghi, centauri, figure spaventose si alternano a immagini di profeti e patriarchi. Sono sculture di una bellezza unica, ricche di dettagli preziosi che ne perfezionano il racconto. Ogni volta che mi fermo ad ammirarle ne rimango incantata.
Tanti sono i dettagli scultorei che meriterebbero un cenno, come le Metope, gli otto rilievi (quattro per lato) posti al termine dei contrafforti laterali del tetto, visibili sui lati del Duomo. Queste opere, i cui originali sono custoditi al Museo Lapidario del Duomo, raffigurano creature fantastiche, dalle sembianze a volte umane a volte no, ognuna con un significato preciso spiegato bene all'interno dei Musei del Duomo.
Il Duomo di Modena è un'opera che va studiata, osservata in tutti i suoi dettagli, respirata e... vissuta.
Una delle cose che mi piace più fare nelle giornate di sole è sedermi sui gradini della Porta Regia, a fianco dei due grandi leoni, e da lì osservare la piazza e la vita cittadina che scorre davanti a me.
Non sono l'unica che ama farlo: troverete sempre qualcuno qui intento a vivere la città! 🙂
Vi lascio di seguito qualche link utile per avere dettagli e informazioni anche pratiche:
www.duomodimodena.it
www.unesco.modena.it
www.visitmodena.it
Qualche lettura sul Duomo di Modena
Infine, ho pensato che potrebbe farvi piacere leggere qualcosa riguardo quest'incredibile monumento, ecco allora che vi lascio qualche titolo interessante:
Se invece siete appassionati di gialli, vi consiglio il romanzo giallo dell'amico modenese Orazio Giannone: "I delitti del Duomo di Modena", un thriller appassionante ambientato ovviamente all'interno del Duomo e per le strade della città 🙂
Nessun commento, aggiungi tu il primo?