Sentinella della città di Modena, suo simbolo indiscusso, nel cuore di tutti i modenesi, la torre Ghirlandina svetta imponente verso il cielo da 700 anni, compiuti proprio di recente, il 28 settembre 2019. Protagonista della maggior parte delle mie foto, era da tanto tempo che volevo parlare di lei qui sul blog… ecco l’occasione perfetta per farlo: il suo compleanno! 😉
Per il suo settecentesimo (mamma mia!) compleanno, quindi, vi voglio raccontare qualcosa di più su di lei partendo dalla storia, che è assolutamente affascinante come quella del Duomo di Modena, del resto, a cui è strettamente legata, ma parlandovi anche di cosa rappresenta per la città e per tutti noi modenesi.
La storia della Ghirlandina
La Ghirlandina, insieme al Duomo di Modena e a Piazza Grande, fa parte dei monumenti Patrimonio Mondiale dell’Umanità tutelati dall’UNESCO da 1997. L’origine del suo nome è legata a diverse teorie: la tradizione vuole che sia la somiglianza in piccolo con la meravigliosa torre Giralda di Siviglia,“Ghirlanda” in spagnolo, ad aver ispirato la sua denominazione ma un’altra ipotesi la fa derivare dalle “ghirlande” presenti sulle balaustre di marmo in prossimità della guglia.
Terminata il 28 settembre 1319 la sua storia è molto antica. In realtà, l’aspetto che siamo soliti contemplare ora l’ha raggiunto nel tempo: i suoi primi cinque piani furono iniziati e terminati nel 1169, mentre l’ultimo e la bellissima guglia, progettata da Enrico da Campione, tra il 1261 e il 1319.
Alta quasi 90 metri di altezza, è rivestita di materiali lapidei della Mutina romana (come il Duomo di Modena) che in particolari momenti del giorno, all’alba e al tramonto, riflettono i colori del cielo, tingendosi di bellissime sfumature di rosa e arancione.
Il suo aspetto è armonico, le sue proporzioni sono eleganti, nell’insieme l’architettura è agile e slanciata. La sua silhouette è unica e inconfondibile!
Nei secoli ha rivestito svariati ruoli tra religiosi, civili e difensivi. La sua prima funzione, però, è quella di essere la torre campanaria del Duomo.
La visita in torre
Fatta questa premessa storica doverosa, è arrivato il momento di portarvici in visita!
Prima di entrare, vi consiglio di fermarvi ad osservarla da fuori. Ammirando la sua bellissima architettura esterna, noterete sicuramente che la sua struttura si compone di due blocchi: i primi sei piani a base quadrata da una parte e la guglia ottagonale in stile gotico con le due balconate dall’altra. Lanciando, però, lo sguardo oltre la punta, noterete anche una croce. Questa fu innalzata e saldata alla sfera dorata, con all’interno alcune reliquie di San Geminiano, il Patrono di Modena, nel 1588 durante una cerimonia solenne.
Continuate a osservare, concentrandovi ora sulle sculture del rivestimento: ogni piano è dotato di cornici e archetti sorretti da piani d’appoggio contenenti personaggi umani e animali.
Negli angoli dei primi tre piani è possibile ammirare sculture che riproducono figure fantastiche dell’immaginario medioevale (un centauro sagittario, un animale con la coda di pesce, una sirena con la doppia coda e Sansone che apre la bocca del leone). Nella seconda cornice, invece, ci sono dei soggetti animali come leoni, un’aquila e dei cani. Nella terza, infine, immagini umane: un uomo con spada e scudo, uno che suona un corno, una fanciulla con un fiore, un danzatore ecc.
Poi ci sono le finestre: una monofora (una finestra con una sola apertura) al terzo piano, una bifora al quarto e una trifora al quinto e al sesto. I capitelli delle colonne delle bifore e delle trifore sono spettacolari varianti del capitello corinzio, con foglie d’acanto e immagini umane o animali o con aquile e leoni.
Una volta finito di osservare, recatevi all’ingresso della torre. Salendo alcuni gradini, arriverete a un piccolo atrio, un tempo usato come archivio, dove oggi c’è la biglietteria. Proseguite: la prima sala che incontrerete è quella affrescata dedicata alla Secchia Rapita (una copia dell’originale che è invece custodita nel Camerino dei Confirmati, una delle splendide sale storiche del Palazzo Comunale di Modena) da sempre oggetto della contesa tra modenesi e bolognesi, di grande ispirazione per lo scrittore Alessandro Tassoni.
Procedendo, s’inizia la vera salita di circa 200 gradini su per la scala a chiocciola lungo i muri perimetrali della torre. L’inizio della scala è largo e agevole, andando su però lo spazio si restringe ed è necessario passare una persona alla volta. Ovviamente 200 gradini non sono pochi, ma è una salita che si può fare, anzi merita! Una volta in cima potrete godere di una splendida vista a 360 gradi su Modena (ad oggi, credo che la Ghirlandina rimanga l’unico punto aperto al pubblico dove è possibile ammirare la città dall’alto).
La salita finisce nella Sala dei Torresani, un tempo abitata dai cosiddetti “torresani”, appunto, i guardiani della torre. Ammirate i capitelli delle colonne scolpiti dai Maestri Campionesi.
Più in alto, c’è la cella campanaria che però non si può visitare. Qui ci sono le 4 enormi, pesantissime e antiche (la più antica risale al 1350) campane che da secoli scandiscono le vita della città. Sopra la cella, infine salendo per una seicentesca scala a chiocciola di legno si arriva alle balaustre e fino alla sommità della torre, abitata da diversi anni da un nido di falchi pellegrini.
La Ghirlandina: cosa rappresenta per noi modenesi
La storia ve l’ho raccontata, la visita ve l’ho descritta, difficile però spiegarvi a parole cosa rappresenta questa torre per noi modenesi.
A me piace pensare a lei un po’ come a una sentinella che veglia sulla città e ci protegge ma anche come a una saggia ed elegante signora che tutto vede e tutto conosce.
Ogni volta che rientro a casa e mi capita di trovarmi di fronte a uno dei tanti e meravigliosi scorci che la vedono protagonista, ho la certezza di essere “nel mio luogo del cuore”.
E Non per niente ho scelto lei come simbolo per rappresentare il mio blog e ho pensato a lei anche quando ho progettato la tazza “casa è dove si trova il cuore” ho pensato a lei.
Info pratiche
Orari:
Dal 01-04 al 30-09: da martedì a venerdì 9.30 - 13.00 e 15.00 - 19.00; sabato, domenica e festivi: 9.30 - 19.00
Dal 01-10 al 31-03: da martedì a venerdì 9.30-13.00 e 14.30-17.30; sabato, domenica e festivi: 9.30 - 17.30
Costi:
Intero: 3,00 euro
Ridotto: 2,00 euro (bambini e studenti dai 6 ai 26 anni, over 65 e gruppi di minimo 10 persone)
Gratuito: bambini fino a 5 anni, disabili e loro accompagnatori, guide e interpreti, insegnanti che accompagnano classi.
Si può noleggiare un audio guida disponibile in diverse lingue (italiano, inglese, francese, tedesco, spagnolo).
Biglietto Unico del Sito Unesco di Modena: 6 euro, con validità illimitata, che da accesso a diverse attrazioni.
In vendita presso lo IAT in piazza Grande, i Musei del Duomo, la torre Ghirlandina e, di domenica pomeriggio, in Municipio.
Per saperne di più vi consiglio di visitare il sito Visit Modena e quello del patrimonio UNESCO dedicato a Modena.
Che dirvi ancora... se non che non potete lasciare la città senza aver fatto una visita in Ghirlandina! 🙂
Se vi capita di venire a Modena questo weekend, potrete prendere parte alle tante iniziative di “Patrimonio Mondiale in festa”, una festa annuale dedicata a Piazza Grande, Duomo e Ghirlandina, che quest'anno vuole celebrare più che mai questo patrimonio per noi così prezioso.
Nessun commento, aggiungi tu il primo?