In questo post vi parlo di un evento, per me sempre molto interessante, che però non si tiene a Modena, ma nella vicina Reggio Emilia. Si chiama “Fotografia Europea”: tutti gli anni inaugura a maggio con tante belle iniziative e dura fino a luglio, con le sue mostre in programma. È un festival dedicato alla fotografia che ogni volta si concentra su un tema diverso.
Perché allora ho deciso di parlarne proprio qui sul mio diario modenese?
Semplice, perché il tema di quest’anno è tanto vicino e caro alla mia città!
Il concept per il 2016 è, infatti, “La Via Emilia. Strade, Viaggi e Confini”.
Il festival riflette su quanto siano cambiate la pratica e la teoria fotografica, su come sia possibile raccontare le “strade” oggi, su come si possano raccontare gli spostamenti, le vie, le strade nel mondo contemporaneo.
E parlando di via Emilia non poteva certo mancare una bella sosta a Modena 😉
Ecco allora che ho potuto trovare tanto di Modena nelle mostre della manifestazione, aperte fino al 10 di luglio.
Le prime che ho visitato sono state quelle presso i Chiostri di San Pietro, cornice incantevole per ospitare delle esposizioni e punto di partenza per iniziare la visita del festival.
Questa splendida costruzione ospita ora diverse mostre:
1986. Esplorazioni sulla via Emilia
È la rievocazione di una storica mostra fotografica, a 30 anni di distanza, attraverso materiali del tempo e con una selezione delle opere esposte in quella occasione. Un tuffo nel passato che fa rivivere una via Emilia anni ’80!
Sebastian Stumpf
SS9 Strada Stellare 9 di Davide Tranchina
Antonio Rovaldi, Mo’ dinna, Mo’ dinna (Iwanna go back home)
Questa mostra è stata in assoluto la mostra che mi ha fatto riflettere di più e che mi ha dato nuovi spunti. Quante “Modena” ci sono nel mondo? Mi sono fatta questa domanda e confesso che mi piacerebbe scoprirlo. La “Modena” rappresentata in questa esposizione è nello Utah, in USA: ora è una città fantasma in cui vivono solo 5 famiglie. Sulla storia dell’origine del nome ci sono tante leggende, tra cui quella di un operaio di provenienza emiliana che alla fine del diciannovesimo secolo, in preda a una forte nostalgia, avrebbe nominato il cantiere ferroviario in cui lavorava con il nome della sua città natale, Modena.
Il festival si sviluppa in diverse location alcune stabili e alcune che durano solo il tempo delle due settimane d’inaugurazione. Tante però sono ancora le mostre che si possono visitare fino a luglio e che anche io tornerò a vedere.
Io ho visitato Fotografia Europea durante il secondo weekend d’inaugurazione e ho avuto la possibilità di godermi, così, anche le tante iniziative del Circuito Off, quel circuito di mostre collaterali organizzate da collettivi fotografici e fotografi che per 2 weekend animano i quartieri del centro della città. Tappa d’obbligo di questo circuito è come sempre Via Due Gobbi 3 dove mi sono lasciata conquistare da questa esposizione del Collettivo Il Torrione che tra abiti e “appendini” ha esposto delle bellissime fotografie della mia città.
Fotografia Europea è una manifestazione che mi piace sempre molto, quest’anno però mi ha affascinata in un modo speciale avendo scelto un tema a me molto vicino.
In un certo senso mi sono sentita “a casa” e ho avuto la possibilità di vedere luoghi familiari reinterpretati fotograficamente e vissuti con occhi diversi dai miei, con una prospettiva diversa 🙂
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