È passata ormai una settimana e di Modena Park qui in città se ne parla ancora.
Se ne è parlato tanto prima, se ne sta parlando tanto dopo, non c’è nulla da fare: alla fine Modena Park, il concerto evento organizzato da Vasco Rossi per festeggiare i suoi 40 anni di carriera, è un qualcosa che non ci dimenticheremo tanto facilmente.
I motivi sono diversi e c’entrano col fatto che Modena Park ha rappresentato molto per tutti, per la città in primis.
Per questo ho deciso, a distanza di alcuni giorni, di scrivere qualche riga per raccogliere un po’ le mie idee e raccontare il mio punto di vista che nasce dall’esperienza che ho vissuto personalmente 🙂
Io ero tra i 220.000 del Modena Park (tra quelli del PIT 3 😉 ).
Quando ho deciso di acquistare il biglietto ho pensato che se un evento di tale portata veniva organizzato nella mia città non avrei potuto di certo mancare. Senza pregiudizi, ho atteso, rimanendo a guardare.
Mi piace Vasco, con le sue canzoni ci sono cresciuta; come per tanti, hanno scandito parte della mia vita.
Questo tweet di Antonella mi è piaciuto molto, credo che ben riassuma cosa Vasco Rossi abbia rappresentato e rappresenti tutt’oggi per diverse generazioni.
Cantare con Vasco e rendersi conto di quanti pezzi della mia vita ci sono nelle sue canzoni #ModenaPark
— antonella (@antonel23) 1 luglio 2017
Modena Park non è stato solo un concerto, però. Sarebbe troppo riduttivo definirlo così.
È stato tante cose: un motivo di confronto (alle volte di discussione) tra i cittadini della mia città, un grosso impegno e un vanto per la pubblica amministrazione e per tutti quelli che hanno contribuito alla sua organizzazione, una grande festa per il Blasco e “il suo popolo” e una bella occasione per mettersi in gioco per chi pensa che la nostra città possa fare ancora tanto per farsi apprezzare. Basta volerlo.
Modena Park è stato un bel messaggio, partecipato e collettivo.
Uno di quei messaggi che arrivano dritti, diretti, senza troppi giri di parole, perché sono i fatti che contano.
E quando mi sono ritrovata lì, nel bel mezzo del nostro bel parco Enzo Ferrari, pronto ad accogliere così tante persone, l’ho finalmente capito, davvero.
Vivere quell’atmosfera unica, cantare, condividere… e poi ascoltare i messaggi del Komandante, chi ci aveva voluti tutti lì…
Un uomo che finisce nel 2017 a 65 anni urlando:”Grazie.Siete i migliori. Ce la farete tutti!” è un uomo bravo, buono, importante #ModenaPark
— Carlo G. Gabardini (@carlogabardini) 1 luglio 2017
Beh, per dirla alla “Vasco”… “è stato splendido”.
Ritrovarsi a cantare a squarciagola insieme a tutti gli altri è stato splendido.
Vedere con quanta naturalezza stava prendendo forma un evento di una tale portata è stato splendido.
Sapere di aver fatto parte, in qualche modo, della storia è stato splendido.
Splendido quasi da non crederci.
Sì, perché oltre alla gioia della condivisione e alle innumerevoli emozioni vissute, mi ha pervaso in tutti questi giorni un senso di incredulità, misto a stordimento, che se dovessi spiegarlo a qualcuno con un’espressione molto veloce potrei riassumerlo così: “Cavolo, ce l’abbiamo proprio fatta davvero! E ci venuto anche molto bene”.
Presente quando l’asticella dell’obiettivo che ci si prefigge è talmente tanto alta che una volta raggiunta non ci si crede nemmeno?!
Ecco così! 😉
E poi arriva l’orgoglio… e la voglia di far parte di questa meravigliosa collettività in tutte le sue sfaccettature.
Questo l’ho capito meglio nei giorni a seguire, quando ho letto i tanti “grazie” un po’ ovunque in rete.
“Grazie” lo scrivevano i modenesi:
Grazie a Vasco. Grazie ai 220mila. Grazie alla ME MÓDNA. Non avete avuto paura, alla faccia di ci vuol male. pic.twitter.com/ALMNUDlqfE
— Vittorio Zucconi (@vittoriozucconi) 1 luglio 2017
Ma soprattutto, “grazie” lo scriveva chi c’era stato e chi voleva far arrivare a Modena la sua sincera gratitudine.
Quando ho letto, poi, i commenti al post che ho pubblicato sulla mia pagina Facebook mi sono resa completamente conto della portata di tutto quello che rimarrà dopo Modena Park…
Dopo #modenapark tante cose rimangono…Al primo posto ci sono le emozioni di una serata passata a cantare a…
Pubblicato da My Modena Diary su Domenica 2 luglio 2017
2 Comments
Cara Stefania,e da un po che seguo i tuoi messaggi di promozione per la nostra Modena,mandi un invito a chi magari non verrebbe mai a Modena preferendo Bologna,Parma ecc.Non sono nata in Italia ma vivo a Modena da quasi mezzo secolo ed ho sempre pensato che apparte la Ferrari,Pavarotti e l’aceto balsamico ,Modena era ua perfetta sconosciuta.Graziequindi per l’entusiasmo ed il cuore che batte forte .
Grazie a te Barbara per il commento 🙂