Mi era già capitato di visitare le sale del Palazzo Comunale di Modena anche prima di decidere di dedicare a questi luoghi un articolo sul blog. Le occasioni che ho avuto sono state, però, per lo più celebrative e formali, come un matrimonio di un qualche amico o parente. Forse in molti non lo sanno, ma queste sale sono aperte al pubblico praticamente tutti giorni della settimana e addirittura l’ingresso è gratuito. Una visita è quindi “un must” sia per chi viene da fuori sia per noi cittadini 🙂
Il Palazzo Comunale di Modena, sul lato a nord-est di Piazza Grande, è sede del Comune di Modena. Lo si riconosce subito dall’esterno per la sua Torre dell’Orologio e il grande porticato che incornicia la piazza. Entrate nel palazzo prendendo il lungo scalone rinascimentale, dal suo ingresso principale, praticamente di fronte alla Preda Ringadora (che in dialetto modenese significa “pietra dell’arringa”), un grosso masso di marmo lungo oltre 3 metri usato nel medioevo sia come palco per gli oratori sia come luogo di sentenze e disonore. Salite fino alla loggia al primo piano e dirigetevi sulla sinistra dove troverete l’ingresso e un punto informazioni.
La visita alle sale storiche inizia già dal corridoio di accesso che porta alla Sala della Torre Mozza chiamata così per via dell’antica torre civica risalente al Palacio Urbis Mutina nel 1046, di cui è tuttora visibile il muro in mattoni e che serviva per custodire i documenti importanti della comunità. Oggi è una graziosa saletta con delle teche, che contengono alcuni reperti archeologici, un piacevole salottino ma soprattutto diversi dipinti del primo ‘900 di Giuseppe Graziosi, Giovanni Forghieri, Alberto Artioli e Casimiro Jodi e alcune sculture di Armando Manfredini.
Superati i corridoi di passaggio arrivate al Camerino dei Confirmati, la sala in cui è custodito uno dei simboli della città: la famosissima Secchia Rapita (quella originale! Ecco il perché della teca; all’interno della Ghirlandina ne è posizionata una riproduzione, come la leggenda vuole 😉 ). Di fatto la “secchia” è un comunissimo secchio di legno protagonista però del poema omonimo di Alessandro Tassoni che per i modenesi rappresenta la gloriosa vittoria sui bolognesi nella battaglia di Zappolino nel 1325. Insomma, un oggetto di inestimabile valore campanilistico 😉
Sulla vostra destra, guardando la teca, c’è l’ingresso della Sala del Fuoco, che prende il nome dal grande camino al suo interno, dove nei tempi antichi si preparavano le braci che i venditori ambulanti del mercato in Piazza Grande usavano per scaldarsi durante l’inverno. Alle pareti della sala si trovano i dipinti di Nicolò dell’Abate risalenti al ‘500. Se guardate verso l’alto rimarrete affascinati dallo splendido soffitto a cassettoni con al centro lo scudo, giallo e blu, stemma della città.
Usciti dalla stanza e ripassati davanti alla “Secchia”, trovate la porta d’ingresso della Sala del Vecchio Consiglio, chiamata così perché inizialmente il governo della città si riuniva qui. Sono sicura che questa stanza vi colpirà per gli scranni in legno, il ricchissimo soffitto dipinto e le pareti ricoperte di seta decorata, in particolare quella centrale, di fronte alla finestra, dove è posizionato il gonfalone opera di Ludovico Lana realizzato come ringraziamento per la fine della peste nel 1633, raffigurante il patrono della città di Modena, San Geminiano, che simbolicamente offre in dono alla Madonna con Bambino la città.
Superata la Sala del Vecchio Consiglio si arriva alla Sala degli Arazzi. In realtà qui non ci sono dei veri propri arazzi, ma delle grandi tele dipinte, originarie del ‘700, che ne svolgono la stessa funzione e che hanno come soggetto il Trattato di Pace di Costanza del 1183. Questa sala fu usata nel tempo come archivio, sede dei conservatori e ufficio del Sindaco.
L’ultima sala che incontrerete proseguendo è quella dei Matrimoni, molto ampia e luminosa. Colpisce subito per il lungo tavolo, posizionato sul lato d’ingresso, il grande lampadario, la volta dipinta e i quadri alle pareti realizzati dal Malatesta, il più importante pittore modenese dell’Ottocento.
Visitare le sale storiche da turista mi ha fatto apprezzare ancora di più la loro bellezza. Mi sono presa tutto il tempo necessario per scattare foto e leggere tutte le informazioni, all’uscita ho pure firmato il registro con una dedica 🙂
La storia della mia visita alle sale storiche del Palazzo Comunale è anche su Steller:
Il Palazzo Comunale di Modena è in Piazza Grande 16 (primo piano):
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Gli orari di visita delle sale storiche sono:
- da lunedì al sabato dalle 9.00 alle 19.00 (ingresso gratuito). Fate attenzione il sabato che è la giornata dei matrimoni e la visita potrebbe essere difficoltosa.
- domenica e festivi: 9.30 – 12.30 (ingresso gratuito) e 15.00-19.00 (euro 2 o biglietto unico Unesco 6 euro). Chiuso la domenica di Pasqua, Natale e il 1 Gennaio.
Per informazioni e accoglienza turistica:
IAT -UFFICIO INFORMAZIONE ED ACCOGLIENZA TURISTICA – www.visitmodena.it – qui la pagina dedicata alle sale.
Piazza Grande, 14 – 41121 Modena
Telefono: +39 059/2032660 – Fax: +39 059/2032659
e-mail: info@visitmodena.org
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