Ho scoperto che esisteva la Casa Museo Luciano Pavarotti quasi per caso. Mi sono incuriosita e ho deciso di andare a visitarla.
Io ho 37 anni, Luciano Pavarotti ne avrebbe compiuti 80 lo scorso anno.
Il grande Maestro modenese è venuto a mancare nel 2007 dopo una carriera stellare iniziata negli anni ’60 e che ha visto il suo apice all’inizio degli anni ’90.
Ho fatto questa premessa perché negli anni ’90, quando la presenza di Big Luciano è diventata televisiva, quindi accessibile ai più, io ero appena adolescente. L’opera non mi piaceva, nonostante mio nonno fosse un grande appassionato, e sentir parlare “del modenese Pavarotti” era diventato quasi “scontato”. Questo per spiegarvi perché in passato non sono riuscita ad attribuirgli il valore che meritava e di questo me ne dispiace. Ricordo poi con grandissimo affetto gli incredibili anni di Pavarotti & Friends quando la città di Modena diventava la “capitale mondiale della musica” e apriva le sue porte ad artisti di fama mondiale!
Visitare la sua “casa-museo” è stata quindi una bella opportunità, che mi ha riavvicinato al grande Maestro, facendomi scoprire quello che di lui non sapevo, raccontandomi la sua vita così eccezionale. Sono rimasta colpita e consiglio la visita, soprattutto ai miei concittadini che forse come me hanno dato per scontato questo grande talento.
Non mi voglio soffermare però sui dettagli della vita di questo grande artista, se non su quelli che mi hanno colpita di più.
Se siete interessati a conoscere di più sulla sua vita, potete leggere la scheda su Wikipedia oppure visitare il sito della Fondazione Luciano Pavarotti, nata dopo la sua morte.
Per me questa sua citazione descrive perfettamente la persona che era:
“Penso che una vita per la musica sia una vita spesa bene ed è a questo che mi sono dedicato”.
(cit Luciano Pavarotti)
Ma torniamo alla visita della Casa Museo.
La casa si trova nella prima campagna modenese, in quell’area che il Maestro aveva acquistato a metà degli anni Ottanta, dove aveva costruito alcune scuderie ed aperto una scuola di equitazione.
Dal sito si legge: “la villa è stata progettata seguendo scrupolosamente le indicazioni e i disegni che il Maestro forniva agli architetti e ai tecnici che ne hanno seguito la costruzione. […] Ancora oggi la casa del Maestro riflette in ogni dettaglio la personalità di colui che l’ha pensata. Custodisce gli oggetti personali che amava e racchiude i ricordi delle sue giornate spese in compagnia della famiglia, degli amici e dei giovani studenti. La visita a questa casa consentirà di scoprire Pavarotti alla luce più intima e calda delle sue stanze, di avvicinarsi garbatamente alla sua memoria conoscendo le sue abitudini quotidiane, scoprendo l’uomo di casa smessi i panni del grande artista”.
Per me ha rappresentato in effetti proprio questo: il racconto dei racconti alla scoperta di Luciano Pavarotti come persona, prima di tutto.
La prima stanza che si visita è il salone in cui protagonista indiscusso è il bellissimo pianoforte con sopra alcune fotografie che ritraggono Pavarotti con alcuni personaggi famosi, personalità diventate nel tempo grandi amici del Maestro, come Bono degli U2.
È qui che ho scoperto che Big Luciano era scaramantico e che cercava sempre un chiodo ricurvo portafortuna da mettere in tasca prima di andare in scena e che scelse un fazzoletto bianco, diventato poi uno dei simboli che lo hanno rappresentato maggiormente, le prime volte che ha calcato il palcoscenico per gestire meglio la tensione e avere qualcosa da stringere per controllare la gestualità.
Nella seconda stanza, lo studio a pianoterra, invece ho fatto un’altra scoperta: per un periodo della sia vita (intorno agli anni ’90) Pavarotti è stato anche pittore. Si firmava LUPA, dalle prime lettere del suo nome e cognome.
I quadri hanno colori sgargianti, come le vivacissime camicie che amava indossare e che rispecchiavano perfettamente il suo carattere solare, la positività e la voglia di vivere, caratteristiche che insieme ad una voce potente, dal timbro unico, lo hanno portato ad un successo planetario.
Quando si sale al secondo piano della casa, ci si rende davvero conto del valore artistico internazionale del Maestro: premi, riconoscimenti, lettere e una parete intera di fotografie che lo ritraggono insieme a personaggi di fama mondiale.
Leggere quello che grandi artisti internazionali gli hanno dedicato ben fa capire quanto Pavarotti fosse un punto di riferimento nel panorama mondiale in grado di far incontrare persone e creare opportunità e nuovi approcci artistici.
Come scrive il grande Frank Sinatra: “my friend, My way is assuredly now Our Way“.
Luciano Pavarotti credeva nella divulgazione dell’opera lirica tramite la produzione discografica. Voleva che questo genere musicale arrivasse a tutti, anche a chi non poteva permettersi un posto in teatro. Fu colui che aprì la strada al cross over musicale, alla commistione di generi.
Le dediche a Big Luciano non arrivano solo dai personaggi illustri: fogli colorati e pieni di pensieri per lui da parte dei suoi fan e di chi ha visitato il museo riempiono la bacheca a piano terra. Alla fine della visita ognuno ha qualcosa di personale da dire al grande Maestro. Da lasciare come segno del proprio passaggio. Tutti, nessuno escluso 🙂
Luciano Pavarotti è stato l’interprete perfetto del bel canto italiano, una delle voci più squisitamente tenorili mai esistite, che ha fatto il giro del mondo.
Un modenese che è diventato leggenda e che ha sempre continuato a considerare Modena la propria casa.
Quando si lascia Casa Pavarotti, la voce dell’audio-guida ringrazia dicendo: “Grazie per aver visitato Casa Pavarotti” e allora non puoi non pensare e rispondere “Grazie a te Maestro, di tutto”.
La Casa Museo Luciano Pavarotti si trova in:
Stradello Nava 6
41126 Modena, Italia
Sito web: www.casamuseolucianopavarotti.it
Orari di apertura
Tutti i giorni dalle 10.00 alle 18.00
La biglietteria chiude alle 17.00
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Per calarvi già nella magica atmosfera prima della visita oppure continuare a rivivere quanto visto al museo, non c'è niente di meglio che ascoltare alcuni dei brani più famosi interpretati da Big Luciano! Ecco qualche suggerimento:
E ora, buona visita a tutti!
La mia vista alla Casa Museo Luciano Pavarotti è anche su Steller:
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